In occasione della settima edizione di Volcano Extravaganza, il festival di arte contemporanea organizzato da Fiorucci Art Trust in collaborazione con The Vinyl Factory di Londra e curato da Milovan Farronato.
La direzione artistica ha scelto Eddie Peake (Londra, 1981) per il ruolo di artistic leader, il quale è stato protagonista con quattro performance, di cui una inedita To Corpse ripetuta cinque volte tra Napoli e Stromboli.
“Gli animali”, dell’artista Eddie Peake, ha suggellato l’apertura della manifestazione; si tratta di una rivisitazione di “Touch”, lavoro del 2012 che ha previsto nella sua nuova forma calciatori partenopei non professionisti che, al posto della divisa calcistica, indossavano null’altro che la loro pelle. L’esibizione li ha visti correre per il chiostro del Palazzo Ayerbo d’Aragona Cassano.
La performance voleva rappresentare la liberazione dell’essere umano dai dogmi sociali: l’abito scompare, rimane l’uomo nudo che si diverte e fa divertire. L’associazione alla plasticità fisica degli atleti dell’Antica Grecia e della Roma imperiale è immediata, ma lasciarsi trasportare verso epoche diverse rischia di farci distogliere lo sguardo dal fulcro del lavoro, rappresentato dal rapporto tra corpo e società nell’epoca contemporanea. L’artist leader Peake ha scelto per questa edizione il titolo “I Polpi”, portando in terra partenopea un progetto che esplora il corpo tra limiti invalicabili e tensione verso l’infinito che rappresenta sì attraverso calciatori nudi, ma anche, e soprattutto, attraverso ballerini professionisti.
Altri nomi degni di nota dell’evento sono Holly Pester, poetessa, scrittrice e ricercatrice interdisciplinaria; Evan Ifekoya e Victoria Sin, eclettici artisti le cui performance migrano verso più forme d’arte; Actress e Gwilym Gold, musicisti d’avanguardia e performer. Tutte le esibizioni sono state pensate per diventare parte integrante dei luoghi che le ospitano, trasformandosi in tentacoli che dal corpo principale, la piazza, muovono, afferrano e scuotono, proprio come farebbe Il Polpo da cui il titolo.
Il Museo MADRE, la chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo, e la Solfatara di Pozzuoli hanno invece ospitato una versione ciascuna della nuova performance “To Corpse”, realizzata da Peake e sviluppata in collaborazione con l’electronic producer Actress (per la versione allestita al MADRE). Si è trattato di una performance inedita e interdisciplinare, volta a sperimentare le possibilità di interazione tra il corpo, la musica e la poesia, e in accordo con il titolo del festival (I Polpi), ha ripreso i temi dell’allentamento della tensione, dello spostamento da un luogo all’altro, dell’adattamento della forma in assenza di rigidità. Per questo, la coreografia prevedeva un’alternanza di tensione e quiete, con un climax finale decisamente esplosivo, che punta a descrivere quei momenti di trascendenza da una forma all’altra. Peake ha firmato anche la regia di Fox (un’opera del 2005), dove ha diretto due personaggi nell’atto di scambiarsi i vestiti senza però mostrare parti del corpo. Mentre uno indossava abiti normali, l’altro portava un costume da volpe; lo scambio non è solo di abiti, ma anche di ruoli, e, metaforicamente, dell’identità sessuale. La performance si è tenuta a bordo di un traghetto della società SNAV, in navigazione fra Napoli e Stromboli.
Credits foto: www.fiorucciartrust.com