Il termine “cholitas” indica le persone meticce dell’America Latina ed è stato spesso utilizzato in senso dispregiativo per le popolazioni indigene di Ecuador, Perù, Cile e Bolivia che coltivano la terra. Oggi 08.03. 2017, giorno in cui ricorre la festa della donna, vogliamo rendere testimonianza alle straordinarie donne cholitas, figure di riferimento per la gestione degli affari della comunità e con compiti importanti anche in ambito politico e religioso, artefici di una rinascita e presa di coscienza della loro antichissima cultura e della loro dignità di donne.
C’ è chi le ha conosciute per i loro combattimenti tradizionali, una sorta di wrestling che cattura tutti gli spettatori, e chi è rimasto colpito dalla loro forza di volontà nel voler scalare le vette andine con gli abiti tradizionali e non con l’equipaggiamento classico degli alpinisti. Tutto questo per lanciare un appello, per mostrare a tutti la loro forza. Sono donne che non hanno paura di affrontare le cime impervie delle montagne, abituate ad anni di duro lavoro come domestiche, addette alle pulizie o raccoglitrici nei campi. Hanno tra i 40 e i 50 anni e con la loro determinazione sono riuscite ad arrivare sull’Illimani, la cima più alta della Cordillera Real, a quota 6.438 metri. Queste donne del popolo aymara, termine che abbraccia molte culture andine, in passato non potevano neanche camminare per alcune strade delle città, riservate alle classi più elevate. Ora però le cose stanno cambiando e non solo perché in Bolivia Evo Morales è il primo presidente indigeno della loro storia. E’ una rinascita che abbraccia tutti i settori fino a ricomprendervi quello della moda che ha portato i loro tessuti colorati nelle sfilate di tutto il mondo e quello dell’arte, della fotografia, con l’esposizione della serie di ritratti della fotografa francese Delphine Blast .