43 anni, laureato in Economia e Commercio, Gianluigi Cimmino è uno dei manager più affermati nel panorama della moda internazionale. È da lui che nel 2001 nasce l’idea di dar vita, c on l’ ausilio della sua famiglia, al brand Yamamay.
Dott. Cimmino innanzitutto complimenti per il successo della sua azienda che è ormai leader nel settore dell’intimo e del retail. Quella di Yamamay è stata una crescita molto brillante. Può svelarci qual è il segreto?
Sicuramente il prodotto è l’elemento principale a cui vanno aggiunti un giusto rapporto qualità/prezzo, nonchè una strategia comunicativa altamente penetrante, attuale e sempre coerente con il brand di riferimento. Altra leva strategica sono i nostri punti vendita, tutti localizzati in punti strategici sul territorio italiano ed estero.
Nel 2011 la sua famiglia, insieme a quella dei Carlino, ha deciso di far convergere il brand Yamamay nella Pianoforte Holding, con gli altri due marchi Carpisa e Jaked. Quali sono stati i risvolti di tale importante operazione?
La decisione di aggregare i due gruppi è stata determinata dalla forte volontà delle famiglie Cimmino e Carlino di realizzare, con il prezioso contributo delle 1.500 persone che oggi sono direttamente impiegate all’interno del Gruppo Pianoforte nel mondo, il potenziale di crescita e di sviluppo internazionale di Yamamay e di Carpisa, ad oggi non ancora compiutamente espresso. L’aggregazione è stata realizzata nel segno della continuità gestionale delle aziende che compongono il Gruppo Pianoforte con l’obiettivo di perseguire una strategia multi-brand e realizzare sinergie nello sviluppo di Carpisa e di Yamamay. La valorizzazione di Jaked, marchio noto per i suoi risultati nell’abbigliamento sportivo hi-tech, rappresenta un’ulteriore priorità della holding di gruppo.
Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato sino ad oggi?
La sfida di internazionalizzazione dei nostri brand, ancora in corso: raggiungere ogni angolo del mondo con un franchising sviluppato in location prestigiose e strategiche.
Immagino sia sempre molto complesso. Come opera il management per tenere il passo con sfide così importanti?
La concorrenza fa bene, non si può sbagliare un colpo e questo ci porta a crescere, siamo stimolati a fare sempre meglio. Sicuramente si lavora su più fronti: formula distributiva, strategie commerciali, campagne di comunicazione, prodotto capace di seguire le tendenze.
La vediamo sempre in prima linea, nonostante lei oggi sia a capo di una grandissima azienda. Qual è la vera molla che la spinge?
Non mi ritengo uno stakanovista. Ma la passione per ciò che faccio mi porta a lavorare sempre un’ora in più degli altri e questo è quello che cerco di trasmettere anche ai miei collaboratori.
Quanto conta la comunicazione per raggiungere il successo e quali sono gli altri ingredienti per affermarsi sul mercato oggi, specialmente nel settore di riferimento di Yamamay?
In uno scenario in cui l’offerta di prodotti è elevata e diversificata, un’azienda che intende essere competitiva sul mercato necessita di una comunicazione integrata a 360°, altamente innovativa e stimolante per i propri prodotti e per la propria immagine. È per questo che, per raggiungere il proprio target, le aziende dovrebbero non solo utilizzare al meglio le svariate metodologie di comunicazione a disposizione, ma basare le proprie scelte produttive sulle mutevoli esigenze del consumatore. Ed è quello che cerchiamo di fare con i tre marchi del gruppo Pianoforte.
Potrebbe sembrare una domanda scontata ma per chi vive questo momento storico non lo è assolutamente: quali sono le strategie in questa fase economica così delicata che stiamo vivendo? E soprattutto quanto influisce questo momento sulle strategie di internazionalizzazione di un’azienda come la sua?
Noi siamo fiduciosi, il clima che si respira è di ripresa. In questi mesi stiamo crescendo a due cifre, con un’oscillazione, nei punti vendita storici, dal +10 al + 28%. Il nostro segreto è produrre collezioni dal prezzo accessibile ma di ottima qualità con un alto contenuto moda. La crescita passa attraverso l’internazionalizzazione, rimanere su un solo mercato significa essere aggrediti dalla concorrenza, quindi i potenziamenti dei brand passano attraverso l’espansione all’estero. Il nostro obiettivo da qualche anno a questa parte.
Come amministratore delegato di una grande azienda, la sua è di sicuro una vita frenetica, ricca di impegni. Che ruolo ha il caffè nella tua vita lavorativa?
“Ok! But first coffee”. Questo è il mio motto! Riesco a far tutto, non mi tiro mai indietro, ma prima ho bisogno di una tazzina di caffè. Anche quando sono all’estero cerco il mio amato caffè espresso, meglio se alla napoletana!
Interview by Rosaria Angelino // Marcello Lala